Con il contributo “Clausola penale e imposta di registro: la causa della disposizione determina il regime fiscale”, pubblicato su Corriere Tributario (n. 3/2024), Giuliano Foglia e Maddalena Cecci commentano la prima pronuncia resa dalla Corte di Cassazione in merito al regime fiscale delle clausole penali inserite in contratti, ripercorrendo il condivisibile ragionamento secondo cui la natura accessoria e la causa essenzialmente risarcitoria che la clausola penale assolve implica che il contratto in cui essa è inserita venga sottoposto ad unica imposizione ai sensi dell’articolo 21, comma 2, TUR, come se l’atto contenesse una sola disposizione.